Appunti dalla gita a Bergamo – 1 marzo 2025

AIM Associazione Interessi Metropolitani • 5 marzo 2025

Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcuni appunti dell'amico Carlo Lolla, che ha partecipato alla nostra gita a Bergamo e ne ha approfondito le tappe principali

Nel leggere il libro di Guido Barbujani L’alba della storia, mi sono soffermato sul lungo cammino compiuto dall’umanità. Diecimila anni fa, nella preistoria, ebbero inizio trasformazioni che ancora oggi influenzano il nostro modo di vivere, lavorare e relazionarci. La rivoluzione neolitica segnò l'inizio della produzione di cibo su larga scala, l'abbandono del nomadismo e la costruzione di villaggi e città. Da queste trasformazioni sono emersi cultura, architettura, ingegneria, sostenibilità e la ricerca del benessere sociale, pilastri fondamentali della nostra civiltà.
Questa riflessione mi è tornata in mente durante la visita a Bergamo (1 marzo), quando il primo impatto visivo è stato il "Kilometro Rosso", vera icona dell'innovazione e della ricerca. Questo distretto rappresenta un moderno centro di sviluppo tecnologico, dove saperi scientifici e industriali si intrecciano, riflettendo quella stessa spinta al progresso che ha caratterizzato l’umanità fin dai suoi albori.

Kilometro Rosso dell'Innovazione: Un Distretto tra Modernità e Tradizione


“Ciò che è interessante è il rapporto tra la semplicità dell’immagine che percepiamo trovandoci all’esterno, da una parte, e la complessità che esiste dal momento che oltrepassa questo muro. Qui ci si trova davanti a un qualcosa di più vivo, un contrasto. L’architettura si gioca sul senso di sorpresa e di mistero” Jean Nouvel – progettista.
Il "Kilometro Rosso", si distingue per il suo lungo muro rosso che si estende per un chilometro lungo l'autostrada A4, nascondendo alla vista le realtà imprenditoriali, accademiche e tecnologiche al suo interno. L'effetto visivo di leggerezza e mistero si fonde con la funzionalità degli spazi, creando un luogo dove ricerca, innovazione e formazione si incontrano. Questo modello di distretto tecnologico riprende l'idea di cittadella della conoscenza già presente nell’antichità, in centri di sapere come Alessandria d'Egitto o l’Accademia di Platone ad Atene.
L’approccio seguito dal Kilometro Rosso si basa sul principio dell’Open Innovation, incentivando la collaborazione tra imprese, università e istituti di ricerca, proprio come accadeva nelle grandi corti rinascimentali italiane, dove artisti, scienziati e ingegneri lavoravano insieme per dare vita a nuove idee e tecnologie. Oggi, il distretto ospita realtà di eccellenza nei settori della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e dell’industria:
•   Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri: Centro di eccellenza nel settore farmaceutico, che ricalca l'antica tradizione della ricerca medica iniziata con Ippocrate e Galeno.
•   Brembo: Leader mondiale nei sistemi frenanti, erede di una lunga tradizione di meccanica e ingegneria iniziata nel Rinascimento con Leonardo da Vinci.
•   Università degli Studi di Bergamo: Con oltre 18.000 studenti, favorisce la collaborazione tra il mondo accademico e quello industriale, ricollegandosi alla visione umanistica della conoscenza come strumento di progresso.
Questa cittadella della tecnologia non è solo un luogo di innovazione, ma rappresenta una continuità storica con il passato, dimostrando come il progresso tecnologico sia una costante della storia dell’umanità.
Qui è possibile scaricare la presentazione del Parco Scientifico e tecnologico.

GRES ART 671: Un'opera tra memoria e sperimentazione

L’opera GRES ART 671, realizzata da De8_Architetti (Mauro Piantelli), si inserisce in un contesto storico e artistico di grande rilievo, segnando un punto di incontro tra la tradizione e la sperimentazione contemporanea. Il nome stesso richiama il materiale utilizzato – il grès – che, con la sua resistenza e duttilità, diventa il veicolo per un racconto che intreccia passato e presente. Questa riqualificazione interessa il primo degli edifici dell'ex comparto industriale ad essere riconsegnato all'uso pubblico, anticipando così gli intenti del grande progetto di ri-generazione urbana del dismesso sito produttivo GRES. Questo luogo rinnovato e capace di ospitare mostre, concerti, performance, attività laboratoriali e formative ha aperto le sue porte al pubblico il 7 novembre 2023, e a inaugurarlo sono stati i NONE Collective con una mostra immersiva sul tema del cambiamento climatico dal titolo Solarpunk.
Dal punto di vista emozionale, GRES ART 671 offre ai visitatori e ai pazienti dell’ospedale un momento di sospensione e contemplazione. Come le grandi opere d’arte sacra del passato, questa installazione diventa un ponte tra l’uomo e il trascendente, tra sofferenza e speranza, dimostrando ancora una volta come l’arte possa trasformare lo spazio e l’esperienza umana.

L’intesa fra architetti e artisti nella chiesa del nuovo ospedale di Bergamo

La chiesa del nuovo Ospedale Papa Giovanni XXIII è inaugurata nel 2014, successivamente alla struttura dell’ospedale. Nasce dal desiderio di affiancare uno spazio di cura “spirituale” ai luoghi di cura “fisica”. Gli architetti Aymeric Zublena, Pippo e Ferdinando Traversi decidono di creare un edificio che si distingua nettamente da quello ospedaliero appena realizzato e chiamano tre artisti contemporanei, Stefano Arienti, Andrea Mastrovito e Ferrariofréres, per realizzare una chiesa in cui arte e architettura si completino armoniosamente. L’architettura della chiesa, con le sue forme moderne e la gestione della luce, dialoga con la storia dell’arte sacra, ricordando le antiche basiliche cristiane dove la luce era elemento simbolico della presenza divina.
L’opera si distingue per il forte impatto visivo e la sua capacità di evocare un senso di sacralità e meditazione.
L’edificio a pianta rettangolare presente pareti traforate da aperture. Durante il giorno, la luce naturale penetra all’interno. Di notte, l’illuminazione interna trasforma la chiesa in una “lanterna” visibile dall’esterno. Non dimentichiamo il Velario e i numerosi elementi in calcestruzzo bianco che creano l’effetto di un “scrigno di luce”.

GAMEC – Un ex convento oggi contenitore di arte contemporanea

E’ situata nel contesto Storico e la sua ubicazione si trova negli spazi occupati dal quattrocentesco Monastero delle Dimesse e delle Servite, situato di fronte all’edificio neoclassico che ospita l’Accademia Carrara. Il suo restauro è stato realizzato tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta dallo Studio Gregotti Associati International. Inaugurata nel 1991. Ha una superficie espositiva di 1.500 mq, dedicati all’arte moderna e contemporanea. Le sue attività riguardano mostre temporanee personali e collettive di artisti internazionali, di progetti inediti di emergenti. Ha un ricco calendario di attività collaterali per diversi pubblici. La gestione è un modello di collaborazione pubblico-privato virtuosa. Nel ruolo istituzionale abbiamo la promotrice di AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani che collabora attivamente con importanti musei e centri d’arte contemporanea nel mondo.
Il Monastero è stato attivo per secoli e prende il nome dalle due congregazioni religiose femminili che lo abitavano nel passato:
• Le Dimesse – (dal verbo latino dimittere, che significa "lasciare" o "rinunciare") erano suore che sceglievano una vita di clausura e preghiera, rinunciando ai beni materiali e alle vanità del mondo.
• Le Servite – erano monache appartenenti all’Ordine dei Servi di Maria, una congregazione fondata nel XIII secolo a Firenze. L’ordine era dedicato al culto della Vergine Maria e alla vita contemplativa, con particolare attenzione alla carità e all’assistenza ai bisognosi.

Un fiore di luce al Centro Pastorale Giovanni XXIII

Questo centro è dedicato a: Papa Giovanni XXIII, con l’invocazione di una “grande preghiera per la vita” (cit. Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100). Fa parte della Parrocchia del Santo Redentore, e la sua realizzazione è avvenuta tra il 1994 – 2004 su progetto dell’architetto Mario Botta, che si è anche interessato al progetto esecutivo con l’arch. Antonello Scala, mentre al progetto strutturale ha collaborato la P&P Consulting Engineers. Per la direzione lavori: Guglielmo Clivati ed infine per l’esecuzione la Poloni Srl.
La Chiesa è a pianta quadrata (25x25 m) con un’altezza di 23 m., è caratterizzata da quattro lucernai a sezione triangolare che garantiscono un’illuminazione zenitale, accentuando il senso di spiritualità, la doppia abside in pietra di Verona, scolpita da Giuliano Vangi, raffigura una crocifissione ambientata a Seriate. L’edificio è su un unico piano, ospita i servizi parrocchiali e l’abitazione del sacerdote. La sezione Centrale Porticata: connette i due volumi e consente l’accesso al giardino retrostante l’invaso liturgico. La struttura portante è in cemento armato. I rivestimenti esterni sono in Pietra rossa di Verona trattata a spacco (utilizzata anche per pavimento e zoccolo interno). Le porzioni superiori delle pareti, interne, sono rivestite con bande in legno ricoperto in foglia d’oro, migliorando anche l’acustica. Come sempre l’opera di Botta risponde alla necessità di creare un nuovo polo di spiritualità e aggregazione, integrando tradizione e modernità e ricollegando il quartiere alla città storica.

Chorus Life – Smart District di Rigenerazione Urbana

Questo complesso sorge sulla ex area industriale OTE a Bergamo. Si è pensato concettualmente da un’idea promossa da Domenico Bosatelli circa dieci anni fa, di trasformare l’area dismessa in un moderno smart district, innovativo e sostenibile. La sua realizzazione è stata effettuata dalla Costim, in collaborazione con la famiglia Bosatelli, e progettato dall’architetto Joseph Di Pasquale. Per la collaborazione e la strategia urbanistica hanno fatto parte enti pubblici (Regione, Provincia, Comune) e privati con un Accordo di Programma: firmato nel 2018, che ha dato inizio al più importante cantiere privato degli ultimi anni. Il progetto ha accompagnato il passaggio di testimone tra l’ex sindaco Giorgio Gori e la nuova sindaca Elena Carnevali, evidenziando l’impegno verso uno sviluppo urbano innovativo e sostenibile.
Questo distretto ospita 74 alloggi residenziali, un Hotel, quattro stelle superior, con 107 camere, la Chorus Life Arena con una capacità fino a 6.500 posti, pensata per ospitare eventi e intrattenimenti generali e abbellita da una facciata cosiddetta “dinamica”. “La facciata dell'arena è una membrana viva, che vibra, e che riproduce il leggero oscillare delle foglie di un bosco mosse dalla brezza» dice Di Pasquale: un effetto reso possibile da migliaia di tesserine di alluminio in grado di oscillare, grazie ad un sistema di fissaggio brevettato.” Inoltre è stata realizzata un’area Benessere di 8.000 mq, oltre a uno shopping mall di 10.000 mq destinati ad attività commerciali e ristorazione, affiancati da piazze accoglienti.

Questa è stata la nostra giornata a Bergamo.
Una visita straordinaria che ci ha condotti dai confini della tecnologia avveniristica alla profonda spiritualità, attraversando una cultura che si esprime non solo nei musei, ma anche nell’architettura stessa. Ho potuto osservare una coerenza stilistica affascinante – come quella riscontrata nell’Ospedale – dove ingegneria, matematica e fisica si fondono per dare vita a strutture che sembrano sfidare il tempo.
Particolarmente interessante, e di grande eleganza, è stato il confronto tra Kilometro Rosso e le altre espressioni artistiche esplorate durante la giornata. Questo paragone ha evidenziato come il progresso tecnologico e la ricerca artistica siano due facce della stessa medaglia: da un lato, la cittadella dell’innovazione che raccoglie l’eredità delle grandi accademie del passato; dall’altro, opere d’arte che fondono modernità e tradizione – compresi i manufatti religiosi – e testimoniano il nostro tempo. Tale dialogo tra tecnologia e cultura dimostra che il cammino dell’umanità, iniziato diecimila anni fa, prosegue con la stessa spinta verso la conoscenza e il miglioramento della società.
Il percorso ci ha inoltre condotto nel cuore della rigenerazione urbana con Chorus Life, simbolo di un’evoluzione che ci ha accompagnato dal paleolitico ai giorni nostri, proiettandoci verso un futuro ancora tutto da scrivere – quasi un salto verso l’illusorio Marte. E, naturalmente, non poteva mancare un delizioso pranzo alla trattoria Sant’Ambroeus, che ha aggiunto quel tocco di genuinità a una giornata già ricca di emozioni.
Alla fine di tutto, ho letteralmente curvato lo spazio-tempo, fiondandomi nel mio amatissimo letto, con il cuore colmo di gratitudine per questa esperienza incancellabile.


Rif. (Web) e da vari libri storici, scientifici   


Autore: AIM Associazione Interessi Metropolitani 26 febbraio 2025
AIM - Associazione Interessi Metropolitani con il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano e l'associazione Architetti per Milano, propone la prima edizione 2025 del ciclo "Osservatorio Metropolitano" che, con il coinvolgimento di relatori esperti, approfondisce questioni e proposte sullo sviluppo della città metropolitana di Milano. A partire da martedì 11 marzo 2025 alle ore 18:00 ci sarà il primo incontro dal titolo "Gli interventi e i progetti per fare bella Milano". La modalità di partecipazione agli incontri è online e iscrivendovi riceverete un link per poter accedere agli incontri. La partecipazione agli incontri è gratuita fino al raggiungimento del numero massimo consentito di utenti connessi. Sono stati richiesti cfp per Architetti e Ingegneri.
Autore: AIM Associazione Interessi Metropolitani 22 gennaio 2025
Sabato 1 marzo 2025 andremo alla scoperta di Bergamo, con il suo interessante mix di cultura, produttività arte e gastronomia
Autore: AIM Associazione Interessi Metropolitani 16 gennaio 2025
Il Padiglione sull’Acqua è un viaggio estetico-poetico nell’immaginario dell’ architetto Carlo Scarpa e nella sua passione per la cultura giapponese . Il Giappone rappresentò per l’architetto un universo di ispirazioni ma fu anche il luogo dove, nel 1978, all'apice della sua carriera, mentre ripercorreva i misteriosi tragitti del poeta seicentesco Matsuo Bashō, egli morì per uno strano caso del destino, il 28 novembre, nello stesso giorno dello stesso mese del suo amato poeta errante. Attraverso le impressioni suggerite dal filosofo giapponese Ryosuke Ōhashi, la narrazione si sviluppa lungo il filo di una domanda, la domanda sul senso della bellezza. Il docufilm accomuna in questa riflessione le opere di Scarpa e l’estetica tradizionale giapponese. In particolare sviluppa una coinvolgente analisi narrativa sul Memoriale Brion , il capolavoro di Scarpa a lui commissionato da Onorina Brion in memoria del marito Giuseppe. Il Memoriale, ora inserito nel Patrimonio FAI per volere del figlio Ennio Brion, fu completato, dopo dieci anni di lavori, poco prima che Scarpa salisse sull'aereo che lo avrebbe portato in Giappone, verso il suo ultimo percorso sulle orme del maestro Matsuo Bashō. Il film ci conduce, attraverso le parole del figlio Tobia, degli allievi Guido Pietropoli, Giovanni Soccol, Guido Guidi, e dal ricercatore J.K. Mauro Pierconti, nella città natale di Scarpa, quella Venezia che affacciata verso l'Oriente tanto da Scarpa amato, ci offre squarci poetici ed emblematici della vita dell'architetto. Un sentimento di nostalgia e meraviglia colora tutto il film: la nostalgia per un maestro che non è più con noi, la meraviglia per le straordinarie opere che ci ha donato. Alla proiezione saranno presenti e risponderanno alle domande del pubblico i due registi, Guido Pietropoli e Lucia Borromeo, responsabile FAI per la valorizzazione del Mausoleo Brion. Modererà il dibattito Giulio Martini, presidente del Cinecircolo “André Bazin”. L’evento, realizzato con la collaborazione del Cinecircolo “André Bazin”, gode del patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, di AIM e della storica Libreria Bocca 1775. Ingresso libero fino all’esaurimento dei posti. Il Memoriale Brion è visitabile in San Vito D’Altivole (Treviso).
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